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Immagine del redattoreGiovanna Catanzaro

Un colloquio di lavoro è innanzitutto un’interazione - L’onesto parere di una Senior Recruiter

Aggiornamento: 14 gen 2022

Giusy lavora per una società internazionale di consulenza manageriale. Interfacciandosi con team e candidati sempre nuovi, ha accumulato una quantità importante di esperienze professionali e umane, perché il colloquio è pur sempre un’interazione tra due persone, non solo un’azione necessaria ad ottenere qualcosa.

Esistono molti stereotipi su come affrontare un colloquio.


Eppure la realtà dei fatti dimostra che alcune formule possono funzionare per una persona e non per un’altra.


Se ti costruisci troppo le risposte rischi di sopprimere le tue soft skills privandoti di quella naturalezza che influisce positivamente sia nell’immediato che in senso retroattivo.


Una naturalezza che, però, dovrebbe includere una buona struttura mentale.


Assolutamente. Ti faccio un esempio: “dimmi in poche parole chi sei” è una domanda volutamente aperta affinché il candidato si esprima liberamente su sé stesso. Ma se risponde con frasi prive di senso compiuto – come mi è capitato – dà la sensazione di non saper comunicare e questo è un problema.


La comunicazione è la fonte della maggior parte dei problemi sul lavoro. Non può essere carente già dal colloquio.


Forse sarebbe bastato prepararsi un po’…


Quindi, tutto sommato, anche se è inutile attenersi ad un copione prestabilito, ci sono aspetti su cui va riposta una certa attenzione.


Bhè, sì. Se non sei abituato a parlare di te stesso davanti a qualcuno, puoi esercitarti a simularlo nei giorni precedenti.


Inoltre compiere qualche ricerca sull’azienda per cui vuoi lavorare dimostra interesse e, ovviamente, viene apprezzato.


Terzo aspetto da non trascurare: il CV! In fase di selezione è lo specchio di te stesso. Tendo ad ignorare piccoli errori di spelling, la formattazione del testo un po’ meno.


E poi svariati aspetti della comunicazione verbale che vanno a braccetto col senso comune…


Ovvero…?


Parlo delle basi della società civile!


LOL!


Una volta mi è capitato che, durante il colloquio, un ragazzo mi volesse passare la fidanzata al telefono perché anche lei aspirava alla stessa posizione lavorativa.


A una mia collega, invece, è capitato di chiamare il candidato all’orario stabilito e di avvertire in sottofondo un rumore strano. Si stava facendo un tatuaggio. “Ma non si preoccupi, riesco a seguirla!”.


LOL – Part Two

Ci sono però anche colloqui che ti arricchiscono.


Certo! E questo mi capita soprattutto con i candidati Senior. Spesso mi raccontano esperienze interessanti, non solo professionali, ma anche di vita.


D’altronde è una storia quello che un candidato racconta.


Storie del e dal mondo…


Una delle mie ultime candidate mi ha ringraziata perché “l’ho salvata dalla Bielorussia” (usando le sue stesse parole). Di lì a due mesi le sarebbe scaduto il permesso di soggiorno…


Mentre un altro candidato, parlando della retribuzione che gli sarebbe spettata, mi ha detto: “So che vengo da un paese sottosviluppato” – si riferiva al Kazakistan – “e che non posso puntare ad uno stipendio di un autoctono”.


La sua osservazione mi ha colpita sebbene fossi ben consapevole che in giro per il mondo ci sono politiche aziendali fondate su criteri discriminatori: età, etnia, voglia di procreare…


L’azienda per cui lavoro, fortunatamente, valuta solo l’attitudine e le competenze. E ne sono fiera.


Grazie per aver condiviso tutto ciò, dolcezza.





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