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L'idromele della Bjørn Ravnen Meadery

  • Immagine del redattore: Giovanna Catanzaro
    Giovanna Catanzaro
  • 12 giu 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

In antichità l’idromele era una bevanda comune tra i Norreni, sebbene sia passata alla storia come la “bevanda degli dei”. Bjørn Ravnen lo produce già da diversi anni e il suo prossimo obiettivo è fondare la propria distilleria.


Quando hai realizzato l’idromele per la prima volta?


Nel 2009. Da quel momento ho sperimentato una serie di dosaggi – tra quantitativo di miele e tempi di fermentazione – affinché il mio idromele avesse un gusto dolce e gradevole. Preferisco che sia liquoroso e che si aggiri tra i 15° e i 18°.


Continuo a sperimentare con nuovi dosaggi e mi piacerebbe farlo anche con tipologie di miele che non ho ancora assaggiato. A tal proposito, vorrei caratterizzare la mia meadery con una ricerca del miele estesa a più territori: mi affascina l’idea di poter confrontare il gusto di un millefiori ottenuto in Italia con uno realizzato nell’Europa Orientale e vedere come questo influisce sul prodotto finale.


L’idromele può essere ottenuto fondamentalmente in due modi.


Esatto. Uno è più vicino al metodo originario e l’altro, più contaminato, prevede l’aggiunta di alcool. Io sposo il metodo antico puntando al miele di buona qualità.

Il tuo marchio è in lingua norrena. Come mai?


Dopo una prima fase di produzione son stato fermo per diversi anni. L’ho ripresa con la conversione al culto norreno, avvenuta nel 2018. Il nome del mio brand, infatti, coincide col mio nome spirituale: bjørn (‘orso’) e ravnen (‘corvo’), ovvero i miei due animali guida associati al dio Odino.


In Portogallo hai scoperto anche la lavanda selvatica.


Esatto, ed è stata un’esperienza importante perché mi ha aperto a nuovi orizzonti: per la prima volta pensai di elaborare delle varietà di idromele con erbe, spezie e frutta. Di lì la ricetta del mio Kiss of Freya, al gusto di fragola e vaniglia con note di lavanda selvatica. “ll bacio di Freya” (dea dell’amore nel culto norreno) mi è sembrato il nome ideale per un idromele dal gusto dolce.


Se ad oggi dispongo di una varietà balsamica, una fruttata e una erbosa lo devo anche a quell’esperienza di vita.


Dove ti piacerebbe realizzare la tua distilleria?

In un qualsiasi posto in cui ci siano delle buone premesse per avviare un’attività, tra aspetti burocratici e culturali. Ho un grande spirito di adattamento e sono disposto a raggiungere le destinazioni più disparate.


È pur vero che le esperienze di vita avute tra Europa Orientale, Europa del Nord e Stati Uniti mi portano a propendere per quei luoghi.


Nell’Europa dell’Est e del Nord l’idromele non è una bevanda insolita e questo aspetto potrebbe rivelarsi positivo per la mia attività. Anche il Portogallo calzerebbe a pennello per la sua cultura del miele e dei mercati agroalimentari.


Ad ogni modo sono convinto che, più di ogni cosa, conti il mio impegno. La dedizione è la ricetta che si muove ovunque.


Sono curiosissima d’assaggiare le tue creazioni! Grazie mille per aver partecipato e in bocca al lupo per tutto! ♥︎


Links! 🔽


Ps: Bjørn Ravnen produce anche splendide collane

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