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Immagine del redattoreGiovanna Catanzaro

La semplicità che non è semplice - Una chiacchierata sul flamenco con Raúl Corredor

Nel suo percorso musicale da autodidatta ci sono stati momenti cruciali che hanno plasmato il suo modo di studiare. Secondo la sua visione del flamenco, l'atteggiamento, la tecnica e l'autenticità dovrebbero passare attraverso i silenzi e la semplicità (una semplicità che poi, tutto sommato, non è semplice).

Raúl Corredor ritratto nella Academia de flamenco Amor de Dios - Foto di Kaothic Alice
Cosa intendi quando parli di "una questione di atteggiamento"?

Mi riferisco alla necessità - che tutti abbiamo - di colpire, di impressionare qualcuno mentre suoniamo, quando invece l'unica cosa che dobbiamo fare è metterci al servizio di quel che sta accadendo sul palco in quel momento.


Qualche anno fa hai avuto un incidente col quale ti sei rotto un braccio. Hai dovuto imparare a suonare di nuovo...

Può sembrare un paradosso ma questa cosa mi ha aiutato: ha cambiato moltissimo il modo di intendere lo strumento. Iniziai a lavorare su cose che prima trascuravo, dandogli spazio per migliorarle. ci sono cose che sembrano semplici ma suonarle bene è un'altra storia.


Dato che il flamenco è un'arte tradizionale, tutti fanno le stesse cose ma in un modo diverso. Avrai ascoltato 5000 volte la stessa frase ritmica. Ogni volta era fatta bene?


Ho imparato un concetto "ovvio" che alla fine è risultato utile:


meglio lavorare le cose fondamentali in modo avanzato e non cose di un livello avanzato in modo superficiale.


E questo è quel che provo a trasmettere ai miei alunni.


Tra il 2015 e il 2018 hai suonato in molte classi tenute da Andrés Marín e altri insegnanti invitati nella sua scuola (Flamenco Abierto, en Sevilla).

Andrés Marín è un bailaor che apprezzo davvero tanto.


Lui mi ha insegnato, meglio di chiunque altro, l'onestà nell'arte del flamenco e la precisione. Quando suono qualcosa devo chiedermi: come deve suonare questo? Suona come voglio che suoni o suona più o meno come io vorrei?


Vero, le sue lezioni sono impressionanti da questo punto di vista.
A proposito di punti di riferimento, mi hai parlato anche del Maestro Manolo Sanlúcar.

Lo stage del Maestro Sanlúcar a cui partecipai nel 2005 ha segnato un prima e un dopo nel mio percorso.


Mi insegnò a correggere la posizione delle mani suonando di fronte ad uno specchio, una tecnica che ho applicato per mesi finché non mi son liberato dei vecchi difetti.

Inoltre, analizzando la struttura e l'armonia di alcune mie composizioni, pose l'accento sulla necessità di rispettare l'identità di ogni palo, in modo tale che i tangos rimandino al Sacromonte e che la taranta ricordi l'odore del levante*.


Sé que es algo muy manido, pero el flamenco es un arte regionalista y esa es precisamente la riqueza que lo hace grande.


¡Grazie per aver partecipato, Raúl!


Aquí te dejo unos enlaces para echar un vistazo al perfil Instagram de Raúl y para escuchar unas de sus actuaciones. ⬇


Instagram


Raúl tocando una Taranta


Raul Corredor Flamenco 5tet Alegrias con Adi Akiva en Propulse Festival 2014


Raul Corredor con Karen Lugo


*Tangos y tarantas sono due dei numerosi ''generi'' interni al flamenco. Sacromonte è un quartiere della città di Granada, noto come il quartiere gitano e viene citato perché i tangos de Graná hanno delle peculiarità che li distinguono dagli altri tipi di tangos; las tarantas, invece, appartengono alla famiglia dei "Cantes de Levante", dove per 'levante' si intende la zona orientale dell'Andalusia.

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