Le pittosculture di Pietro Messina
- Giovanna Catanzaro
- 4 lug 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 14 gen 2022
Le sue opere d’arte tridimensionali nascono da un’intuizione. Riciclando materiale informatico e non solo, Pietro costruisce città futuristiche e paesaggi immaginari.

Pietro - Dopo aver collezionato quadri per tanti anni, un bel giorno ho deciso di comprare colori e pennelli e ho iniziato a dipingere. Ho cominciato con la tecnica del dripping (quella di Jackson Pollock) ma presto mi sono reso conto che eravamo in tanti ad imitarlo e la cosa non mi piaceva affatto.
Finché un giorno...

...son passato a salutare un mio amico che all’epoca riassemblava e rivendeva computer. Osservando il materiale elettronico sparso su un tavolo del suo laboratorio…ci ho visto una città! Di lì ho iniziato a crearne alcune dando vita al ciclo “Città perdute”.
Ho riscontrato subito un notevole interesse: nelle mostre a cui ho partecipato, in molti si sono fermati a guardare le mie opere, ricalcandone l’originalità.
Anche i concorsi mi sembrano contesti interessanti per capire se le mie opere piacciono o meno. Al momento mi son preso delle belle soddisfazioni. Posso ritenermi fortunato.
Tanta originalità espressa attraverso materiale riciclato.
Assolutamente. Utilizzo un po’ di tutto, non mi do limiti, ma – com’è evidente – ho una certa predilezione per il materiale infomatico.
Il bello del riciclo è che la creazione dipende da tempistiche imprevedibili: ottimizzando il materiale a mia disposizione, posso creare alcune cose in un determinato momento e non in un altro.
Confesso di essermi innamorata di alcune tonalità di blu di certe tue opere. Le trovo ipnotiche.

Ho formulato un composto fatto di prodotti chimici non convenzionali il cui risultato è un blu piuttosto singolare. Mi ha onorato constatare che alcuni artisti, nei loro commenti, lo abbiano chiamato "il blu Messina”.
Ad ogni modo, al di là del colore, tratto tutte le mie creazioni in modo tale da risultare “vetrificate”. Per questo, oltre a presentarsi lucidissime e resistenti, si illuminano alla luce del sole.
Tra le tue foto, ho intravisto una Città Immaginaria con al centro una teca…
…una teca studiata per contenere 7500 monetine da un centesimo. Chi contribuisce a riempirla partecipa alla realizzazione dell’opera (gesto testimoniato e reso ufficiale con una foto e una firma). Di qui il nome del progetto: Con un centesimo. L’arrivo del Covid mi ha costretto a metterlo in stand-by ma spero presto di riprenderlo.
Bella idea!
Raccontandomi del tuo percorso artistico hai nominato spesso tua moglie e tua figlia.

Certo, perché non le ringrazierò mai abbastanza per il loro indispensabile supporto, sia dal punto di vista psicologico – il loro giudizio è assolutamente sincero – che dal punto di vista fisico – da solo sarebbe impossibile gestire opere che a volte superano i 40 kg. Gli sono grato anche per avermi convinto a realizzare opere di dimensioni ridotte (20x20 e 30x30) da cui è nato il ciclo Artificial Intelligence. Così sono molto più gestibili da ogni punto di vista.
Grazie mille per aver partecipato a questo Scream of Consciousness, Pietro! Ad maiora!
Pietro Messina Artista è su
Grazie di cuore Giovanna! 🌹