Quando Pasquale scoprì che i soggetti ritratti nei video “potevano svanire nel nulla” fu preso da una certa euforia. Da quel momento non c’è stata alcuna differenza tra il tempo trascorso alle prese col montaggio e quello passato a giocare alla Play Station. Tutte quelle ore sarebbero poi riaffiorate anni e anni dopo, quando ha deciso di iscriversi al corso di Filmmaking della scuola Spaziotempo. Oggi quell’euforia si esprime tramite scelte più complesse e motivazioni più mature ma resta intatta come allora.
Hai definito l’anno di formazione presso la Scuola di Fotografia e Filmmaking di Bari – Spaziotempo – un vero e proprio salto di qualità.
Il loro corso di Filmmaking abbraccia la filmografia a 360 gradi e ogni insegnante, al suo interno, ha dato il suo prezioso contributo al mio percorso.
Ne cito solo alcuni come Vito Palumbo che ha stravolto tutto quel che avevo imparato da solo sull’utilizzo dei software, spingendomi a ragionare sull’efficienza; Valeria Sapienza che, col suo approccio istintivo, mi ha fatto capire quanto sia importante saper mettere da parte la tecnica; infine, Nicola Ragone con le tante opportunità di fare pratica e sperimentazione dentro e fuori la scuola.
Ho ricordi bellissimi di quell’anno e di tutto quel che ne è seguito in maniera indiretta: uno dei punti di forza di queste realtà è l’opportunità di creare un network di conoscenze piacevole e utile.
In realtà penso che ogni operazione creativa nasca sempre da una collaborazione, anche quando si lavora da soli: in qualche modo si collabora con le proprie spinte inconsce, con la cultura, ed in generale con il mondo che ci circonda.
Tutto è nato quando eri ancora piccolissimo.
Un mio cugino mi mostrò una sorta di “effetto speciale” ottenuto su un suo video amatoriale (parliamo dell’era pre-smartphone). Quell’effetto scatenò in me un’euforia che ricordo tutt’ora. Mi colpì quell’apparente capacità di manipolare la realtà e la facilità con cui poter ottenere un risultato sorprendente da una premessa così semplice.
Poi, a 9 anni, i miei mi hanno regalato un Sony Ericsson z610 all’interno del quale una rudimentale app per il montaggio video mi permetteva di inserire una traccia audio e scegliere una successione di immagini. Era la prima volta che vedevo una timeline (in gergo, lo spazio di lavoro su cui si edita) e, scegliendo delle scene del celebre anime Dragon Ball Z, montai il mio primo video musicale amatoriale.
Mi è piaciuto moltissimo questo tuo pensiero: “È come se non avessi mai deciso di dedicarmi a questa attività. Ad un certo punto mi sono accorto di averlo fatto da sempre”.
Credo che quando senti qualcosa, dentro di te, devi guardarti indietro: se sono tanti i ricordi legati ad essa, non ti resta che assecondarla.
Scoprirai, così, di avere energie che non credevi nemmeno di avere,
semplicemente perché erano lì,
in attesa di essere impiegate per quella cosa
e non sarebbero venute fuori
per nessun altro scopo.
Grazie per aver aggiunto questo prezioso tassello a Le Microinterviste, Pasquale! Auguri per tutto e...ad maiora! 🌈
Da' uno sguardo alle creazioni di Pasquale
☛ sul suo portfolio: https://express.adobe.com/page/53TtZo26rJj7j/
☛ sul suo profilo Instagram: https://www.instagram.com/pasdefelice/
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