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Immagine del redattoreGiovanna Catanzaro

Rosa, mia madre

Aggiornamento: 23 feb 2022


Dall’Istituto Commerciale frequentato negli anni ’60 ai 35 anni di servizio svolto presso un'importante azienda nazionale.

"Mi raccomando, non mettere una mia foto!".

Da quanto mi avete raccontato tu e papà, l’istruzione aveva un valore un tantino diverso da quello attuale.


Andare a scuola presupponeva una serie di spese e poterle affrontare all’epoca era per noi un vero privilegio. Forse anche per questo i cumuli di neve che di tanto in tanto ci sorprendevano sulla Murgia non hanno mai rappresentato un ostacolo.


Tu hai addirittura pianto per andare a scuola...


Finita la terza media, mio padre mi vietò di continuare gli studi. All’epoca i miei genitori gestivano un negozio ed io, essendo la figlia più grande, dovevo aiutarli nella conduzione della casa, prendendomi cura dei due fratelli più piccoli.


Mio padre, constatando il mio forte dispiacere, cambiò idea: mi permise di andare a scuola, a patto che continuassi ad occuparmi delle faccende domestiche.


Cosa voleva dire all’epoca frequentare una scuola mista?


Per molti era una forma di emancipazione e veniva percepita, sostanzialmente, in due modi: chi aveva una mentalità arretrata criticava la contiguità tra uomini e donne; chi, invece, dava valore all'istruzione e alla formazione, ci ammirava auspicando per noi una buona chance lavorativa.


L’Istituto che ho frequentato ci abilitava a svolgere diverse mansioni nell’ambito commerciale. Già alla fine del terzo anno, con soli diciassette anni, ci permisero di svolgere un tirocinio presso alcune aziende dandoci l’opportunità di affacciarci al mondo del lavoro.


A 23 anni ho superato un concorso entrando a far parte del personale di una prestigiosa azienda nazionale. Lì ho lavorato come Assistente Commerciale per più di trent’anni.


Ho sempre percepito l’importanza che davi al rapporto col pubblico.


Il rapporto umano era alla base del mio lavoro: il mio obiettivo principale era capire le problematiche tecniche che gli utenti stavano affrontando per poi aiutarli a risolverle. Per questo, se necessario, utilizzavo il dialetto.


Il livello d’istruzione non può fungere da ostacolo alla comunicazione,

e lo stesso deve valere per il linguaggio.


Era gratificante veder andar via un cliente soddisfatto del servizio ricevuto.


Penso che la propria esperienza lavorativa sia ulteriormente piacevole se lo è anche il rapporto con i propri colleghi. Tra senso di collaborazione e stima, si è sempre creato un ambiente positivo che ricordo ancora con affetto.


Grazie per aver partecipato, Madre. :)





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